Non scrivo frequentemente sul blog, in parte perché presa dal lavoro di insegnante, scrittrice e dai miei studi, in parte perché se non ho nulla da dire preferisco starmene zitta. Gli articoli pubblicati finora sono comunque in archivio e si possono sempre consultare.

Adesso, invece, ho qualcosa da condividere ed è stata una mia collega, Annalisa, che rispetto e stimo molto, a darmi l’idea.

Un giorno, mentre ci confrontavamo sulle metodologie di insegnamento lei mi ha detto che di ogni metodo prende ciò che per lei è il meglio. Che meraviglia! Grazie Annalisa!

Io ho studiato e mi sono approcciata a molte correnti, filosofie, tecniche o come le si vogliano chiamare. Ogni volta mi arrivava l’illuminazione, la convinzione di aver trovato la mia strada. Durava un periodo, più o meno lungo, poi scemava fino ad auto-relegarsi sul fondo. Spesso ritornavo a quella particolare filosofia oppure ai suoi strumenti per il benessere, solitamente nei momenti più bui.

Bene, la conversazione con Annalisa mi ha aperto gli occhi. Ho deciso di prendere ciò che per me è il meglio da ogni pensiero. E l’aspetto stupefacente, ho realizzato, è che l’ho sempre fatto senza rendermene conto!

Non sono sicura di riuscire a scrivere i miei strumenti e le mie tecniche in ordine cronologico, di scoperta intendo. Certamente, però, la prima “meraviglia” è stata Louise Hay con il suo pensiero positivo e le affermazioni. Ho iniziato a usarle, ma, soprattutto, Louise (che ci ha lasciati nel 2017; per approfondire https://louisehay.it/) mi ha aperto le porte su un mondo diverso dove io – e quindi ognuno di noi – sono responsabile di ciò che arriva nella mia vita – e, ripeto, questo vale per ognuno di noi.

Ho capito che le parole hanno potere e così è per i pensieri. Di questo ho scritto in più di un’occasione su questo blog! Ho approfondito il lavoro di Louise fino a rendermi conto che abbiamo una parte conscia e una inconscia ed è proprio quest’ultima che detta le leggi. E lì abbiamo fissato le nostre credenze, quelle “verità” per noi reali – anche se inculcate più da altri che create da noi – profondamente radicate. Le paure, a mio avviso, sono il regista della nostra vita e nel mio percorso di crescita personale ho messo a fuoco che posso lasciar decidere a loro o prendere in mano le redini. Ho optato per la seconda opzione. Ho indagato le mie paure, ho usato i cristalli per portarle in superficie e i fiori di Bach per “ammorbidirle”. L’ossidiana fiocco di neve, per questo lavoro, è straordinaria. Tosta, ma straordinaria. L’ossidiana mette in luce le tue paure così tu puoi lavorarci. Io volevo farlo in modo meno traumatico, non volevo smembrare il mio cuore e la mia Anima. L’ossidiana fiocco di neve, appunto, ti permette questo perché all’interno ha delle inclusioni bianche che portano luce. Il risultato? Sono fermamente convinta – naturalmente è una convinzione personale quindi opinabile senza dubbio – che le paure possano variare, modificarsi, ma portino alla paura – forse sarebbe più corretto dire terrore – di non essere amati. Perché non saremmo amati? Perché in fondo crediamo di non meritarlo, di non valere. Però, ripeto, queste sono le mie conclusioni.


Alla prossima con la seconda parte di questo percorso e le tecniche che condivido con voi.