TORNO A CASA ti racconta di un viaggio, dal fuori, dalla zona in cui sei arrivato – per lavoro, per vacanze o semplicemente per un viaggio più o meno interessante – al dentro, alla comodità di un ambiente che conosci. E qualcosa mi dice che CASA è il luogo che conosci meglio. Dai, sii onesta, anche le ragnatele di casa tua sai dove si sono formate; magari le lasci lì perchè ci passi vicino di corsa, ma sai che ci sono. Come sai che ci sono angoli che ti irritano, magari perchè traboccano sempre di oggetti inutili, e angoli che ti invitano a rallentare, perfino a fermarti. 

Ecco, oggi voglio proprio parlarti di un viaggio a ritroso, il viaggio di un rientro.

Sono stata al mare a fine agosto e al rientro, proprio il 31, ecco che il mio corpo ha deciso che dovevo fermarmi. Lo stomaco l’ha stabilito e la febbre ha pensato di mettere una bella cornice di temperatura alta al mio corpo. Bloccata! Fortunatamente si è risolto tutto al meglio in pochi giorni, ma la fermata mi ha fatto riflettere: avevo proprio bisogno di un reset che in vacanza non avevo fatto 

reset

Sulla Treccani online, alla voce RESET, leggo:

“In informatica, operazione con […] di un elaboratore, interrompendo le funzioni e i programmi attivi in quel momento per riportare il sistema alle condizioni di funzionamento iniziali…”

Ecco, io avevo bisogno di azzerarmi. Nel mese di agosto, come hai potuto leggere il primo di settembre (Vai subito a leggere TRE CONSIGLI PER FARE DI SETTEMBRE UN NUOVO INIZIO), mi sono fermata perchè dubbi e perplessità mi avevano sommersa. E io ero convinta di aver intrapreso la strada giusta, creandomi una mappa, un piano per proseguire. E in effetti, vedere tutto nero su bianco aveva avuto un bell’effetto così avevo fatti i passi necessari per attuare ciò che credevo fosse il meglio per me. SBAGLIAVO! Un paio di settimane dopo il mio organismo mi ha detto chiaremente, senza tanti messaggi subliminali, che quella pausa non era stata sufficiente, non avevo resettato. Ha deciso che doveva essere una pausa ad  hoc. Ferma, non un semplice rallentamento. Così è arrivata la febbre e poiche io sono fuori combattimento anche con un paio di linee di febbre, ecco che il termometro si è alzato e io ho dovuto stopparmi. 

Quando mi sono ammalata, quindi, mi sono proprio dovuta fermare. E ho capito immediatamente che il mio mantra era TORNO A CASA.

Punto di domanda
Che cosa significa secondo te TORNO A CASA?

 

 

Segnati la risposta – o le risposte – sul tuo diario.

Quando pensi al TORNO A CASA, probabilmente l’idea è quella di un ritorno nella propria dimora. E ci sta, senza dubbio. Ma non in questo caso perchè qui non mi riferisco all’abitazione, ma a quella sensazione di tornare  a se stessi

Quando ritorni da te stessa? Quando consideri te stessa a un punto così alto da vederci un confort sotto più punti di vista? E, soprattutto, che cosa metti in campo quando sei in una simile situazione? La sensazione di essere a casa, tranquilla, protetta, al sicuro, che cosa scatena in te?

Ecco che cosa ho sperimentato quando mi sono ammalata. Ero ferma, protetta, dovevo curare il mio corpo e pensavo fosse un’azione sufficiente, qualche giorno a brodo e poco altro. Invece ciò che ho capito è stata la necessità di curarmi in toto, a livello olistico: corpo, mente, spirito. 

Il brodo ha fatto il suo dovere, naturalmente! Poi, però, ho aggiunto…

MENTE

olistico

 

 

SPIRITO

Il primo passo è stato ZITTIRE LA MENTE. Anche a lei ho dovuto comunicare “TORNO A CASA” e permetterle di fare altrettanto, di mettersi in pausa. Più facile a dirsi che a farsi. Zittire la mia mente non è impresa facile. Pensieri che si rincorrono possono essere interessanti se portano a idee e progetti, ma se al contrario ti trascinano su una ruota del criceto malata, beh, allora meglio intervenire. Ed ecco che ho iniziato a mettere in campo i miei strumenti, primi fra tutti i Fiori di Bach. Se vuoi saperne di più…

OPPURE

OmPer esperienza so che la mia mente è recalcitrante quando si tratta di obbedire. Allora, nel corso del tempo, ho imparato a fermarmi e a seguire il ritmo del mio respiro. Talvolta inserisco un mantra, tipo OM, oppure PACE INTERIORE (lo ammetto, l’ho copiato dal film Kung fu Panda. Se non hai visto i film di questa serie, beh, cercali subito, sono un concentrato di perle di saggezza per bambini e adulti!).

In altri momenti la accontento e le do ciò che ama di più: qualcosa su cui ragionare! Non diteglielo, ma quando inizio a pensare a un progetto per cambiare qualcosa in casa, la mia mente è felice e si concentra a tal punto da lasciarmi libera.

Dopo essere riuscita a portare a casa la mia mente, a farla rallentare, a metterle sotto il naso qualcosa che la inducesse a produrre pensieri piacevoli, ho iniziato a resettare il mioSPIRITO, la mia ANIMA. COME? Ascoltando, sì, mettendomi in ascolto fin quando non sentivo il silenzio. Con la mente placata, mi sentivo come se nella mia palude personale tutto ciò che avevo mescolato e rimescolato nell’ultimo periodo si stesse sedimentando offrendomi la possibilità di vedere con maggior chiarezza. Nel mio caso…

…ho iniziato a notare che qualcosa si stava evidenziando. Ho atteso, sdraiata a letto, di capire che cosa stava succedendo. Ciò che rilevavo era la presenza degli aspetti di me stessa che sono sempre stati importanti, ma che ultimamente avevo trascurato: la scrittura, il benessere, vivere secondo una frase di Albert Einstein:

Stagno

“CI SONO DUE MODI DI VIVERE LA VITA. UNO È PENSARE CHE NIENTE È UN MIRACOLOL‘ALTRO È PENSARE CHE OGNI COSA È UN MIRACOLO.”

Capisco che la parola “miracolo” possa creare disagio per cui io preferisco sostituirla con “MAGIA” intesa come l’arrivo nella mia vita di qualcosa, non necessariamente mega, che all’apparenza non ha motivo di essere lì, che io non ho creato, ma che è arrivato. 

Di questo ho parlato nel mio romanzo “SERENDIPITY” . Ho già scritto che al momento è esaurito, ma sto procedendo per renderlo disponibile in fomato ebook. Se passi dalla Libreria de L’Araldo di Volterra, beh, che fortuna! Sì, perchè troverai un luogo magico … e il mio romanzo!

Dopo un paio di giorni, anche se le forze faticavano a tornare, avevo capito come muovermi: UN PASSO ALLA VOLTA, seguendo le indicazioni dei REGISTRI AKASHICI, altro strumento meraviglioso e potente di cui mi posso avvalere e che metto anche a tua disposizione. (Clicca qui per saperne di più).

Tu, che sei arrivata fino qui a leggere, ti dici mai: TORNO A CASA? Ti va di parlarne insieme nei commenti qui sotto? Sono convinta che la tua storia interesserà parecchie persone, non soltanto la sottoscritta.