Tre modi per usare un libro? Ti sembra sia un numero limitato? Ti vengono in mente altri usi? Per mettere a livello un tavolino? In effetti questo sarebbe il numero quattro – magari in un altro articolo, in collaborazione con un falegname che possa calcolare al millimetro la differenza di altezza fra una gamba e l’altra.
Per il momento, quindi, torno al titolo. Sei un po’ curioso? Ecco che fra un attimo sarai accontentato. Iniziamo?
MODO
Il primo modo che hai per affrontare un libro è, decisamente, il più difficile. Vuoi sapere a quale mi riferisco? Leggerlo, dalla prima pagina fino all’ultima. E godersi il contenuto, entrando nel ritmo della trama e facendosi trascinare dalle parole infilate una dopo l’altra a formare frasi e paragrafi. E se non ti piace ciò che ti viene incontro dal testo scritto? Daniel Pennac corre in tuo aiuto e ti ricorda
“Il diritto di non finire un libro”
MODO
Che cosa potrai mai fare con un libro oltre a leggerlo? E abbiamo già visto che puoi arrivare all’ultima pagina oppure smettere di girarle e chiuderlo. Eppure non è sufficiente, sono pienamente convinta che ogni libro dia moooolto di più. Ecco quindi un secondo modo per utilizzarlo.
Rilassati, mentre lo leggi, non cercare di arrivare in fondo per poterne iniziare un altro, goditi il viaggio e i regali che ti possono arrivare. Quali sono? Fra un attimo te lo dico. Prima, però, vorrei ricordarti che in un libro ci sono parole che formano frasi che formano paragrafi che danno vita a pagine e pagine e pagine. Niente di nuovo? Credo proprio che tu abbia ragione. Ma, in tutto quel “niente di nuovo” forse ti è sfuggito il potere insito in ogni parola prima ancora che nelle pagine e nelle frasi. Quando stai leggendo in modo rilassato perché hai rallentato il ritmo della tua giornata e sei in un quadro spazio – temporale creato per te, non hai aspettative, ti stai già godendo il momento. O almeno così dovrebbe essere. Magari sei seduto comodamente sotto un albero in fiore,
oppure sulla riva di un torrente placido di montagna
e l’unico tuo pensiero è goderti il momento presente, il qui e ora, il Carpe diem diventato famoso con il film L’ Attimo fuggente, con Robin Williams
(se non l’hai visto ti consiglio di farlo, ne vale la pena)
La tua attenzione è per il libro che hai in mano, tutta la quotidianità trascolora e si sposta sullo sfondo. Inizia una passeggiata suggestiva con la tua Anima che è pronta, chissà da quanto tempo, a inviarti suggerimenti ed emozioni per volgere il capo a una vita straordinaria tutta da costruire.
Ed ecco che una parola risuona, solletica la tua mente prima di penetrare in profondità e scintillare nel cuore; una frase si fa strada fra pensieri ormai cementificati e ti mostra una via d’uscita, una prospettiva diversa e tu ti accendi. Afferra ciò che arriva e scrivilo da qualche parte (quando si legge bisognerebbe avere sempre un pezzo di carta e una penna a portata di mano!) prima di vederlo scivolare via e ritornare nell’ombra da dove non riusciresti più a recuperarlo. Non solo, ti rimarrebbe il dubbio, sulla punta della lingua, di aver assaporato qualcosa di incredibilmente importante, ma di averlo perso.
Ci sono in commercio libri che riportano soltanto risposte. Tu fai una domanda, apri e leggi.
MODO
Ebbene, questo lo puoi fare con qualsiasi romanzo (io non ho mai provato con un saggio quindi non posso parlare in merito a questa tipologia di scritti). Pensi a una domanda, tieni in mano il libro per un po’ e poi apri senza pensarci troppo. E leggi dove cadono i tuoi occhi. Le parole scritte possono rappresentare una risposta talvolta enigmatica, ma pur sempre una risposta. Ci vuole fiducia in ciò che non tocchi con mano, in qualcosa o qualcuno che ti possa indirizzare. Provaci. Anche questo, dal mio punto di vista, fa parte della magia che puoi inserire nella tua vita. Se non funziona la prima volta, pensa meno e apri la pagina senza mettere attenzione al come, ma semplicemente affidando la domanda all’etere